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Si è tenuta questa mattina la cerimonia di svelamento del busto dedicato alla memoria del Beato Giudice Rosario Livatino alla presenza del sindaco di Canicattì, Ettore Di Ventura, del presidente di Banca San Francesco, Vincenzo Di Giacomo, dell'Assessore Regionale Marco Zambuto, in rappresentanza del Presidente della Regione Nello Musumeci, dell'artista canicattinese che ha realizzato l'opera bronzea, Lillo Costanza, e delle principali autorità civili, militari e religiose del territorio.
L'opera, donata da Banca San Francesco alla città di Canicattì, è stata collocata all'interno di un'aiuola in Largo Savoia, davanti la Chiesa di San Diego, e rivolta verso il centralissimo Viale Regina Margherita dove si trova l'abitazione della famiglia Livatino.
"Credo che la giornata di oggi rappresenti un momento importante per la nostra comunità perché con questo busto stiamo rendendo onore a un simbolo positivo del nostro territorio.
Siamo qui a ricordare che quando avviene un delitto come quello che ha subìto il Giudice Livatino non deve passare come un messaggio di pessimismo e di dolore. Quel giorno di 31 anni fa la notizia della sua uccisione sembrava una sconfitta definitiva. Oggi, invece, possiamo affermare che il martirio del Beato Giudice Livatino è il simbolo di una voglia di riscatto e di rinascita di questo territorio.
Il Giudice Livatino era un giovane servitore dello Stato, rappresentante la parte onesta di questo territorio. Sicuramente aveva accettato la sua sorte come prezzo da pagare per la vita che aveva scelto. Il suo martirio deve passare come un vero messaggio di speranza per costruire un futuro fondato sulla legalità e la vittoria come premio finale dello Stato, perché con questo busto viene consegnato simbolicamente alla cittadinanza il valore della giustizia. Dimostrando nei fatti che la scelta di stare dalla parte della legalità è sempre vincente ed è la via giusta per rendere la Sicilia una terra sempre più libera.
Il Beato Livatino è anche un simbolo di devozione cristiana. Un difensore dei valori cattolici attraverso i quali aveva consacrato il suo mandato di giudice. Gli stessi valori che 120 anni fa hanno portato alla fondazione della “Cassa Rurale Cattolica di Depositi e Prestiti San Francesco d’Assisi” e che ci portano oggi a celebrare il 120° anniversario della odierna Banca di Credito Cooperativo San Francesco.
Mi sento quindi di concludere questo mio intervento, facendo un appello alla comunità tutta, perché questo spazio è un patrimonio collettivo e auspico che questo luogo continui ad essere per tutti e per le diverse generazioni un luogo di appuntamento e di riflessione e magari qualche volta anche cornice di episodi importanti e lieti. Pertanto è compito di tutti custodirlo e conservarlo affinché la memoria e l’esempio del Beato Giudice Livatino accompagnino anche le prossime generazioni ogni qualvolta passeranno di qua. Soprattutto e anche quando la vita ci richiederà prove di coraggio e prese di posizione scomode, noi saremo in grado di mettere in campo la forza e l’impegno necessari per l’affermazione della legalità e dello spirito di comunità.
A nome del Consiglio di Amministrazione, del Collegio Sindacale, della Direzione Generale, di tutti i soci e dipendenti della Banca San Francesco, mi onoro di consegnare alla Città di Canicattì questo monumento affinché il suo esempio rimanga vivo per le future generazioni.", ha dichiarato il presidente di Banca San Francesco, Vincenzo Di Giacomo, nel dicorso pronunciato durante la cerimonia di consegna dell'opera alla cittadinanza.
